Accatastamenti
Accatastamento Roma -Variazione catastale
Con l’accatastamento si comunica agli uffici dell’Agenzia del Territorio (Catasto di Roma) una modifica sopravvenuta in un appartamento. Ad esempio in caso di ristrutturazione di un appartamento, di un ampliamento di una casa, etc. a seguito di cila scia dia. Dopo la ristrutturazione è obbligatorio procedere con la variazione catastale dell’immobile entro 30 giorni dalla fine lavori (altrimenti L’Agenzia del Territorio applicherà una sanzione).
Chi può presentare la pratica di variazione catastale a Roma
Facciamo chiarezza non tutti possono presentare la pratica di variazione catastale all’Agenzia delle Entrate, ex catasto. Infatti solo un tecnico abilitato geometra, architetto o ingegnere può firmare la procedura docfa (documenti catasto fabbricati). Il tecnico compila il DOCFA per variazione catastale e lo invia telematicamente all’agenzia delle entrate.La pratica di variazione viene poi esaminata da un tecnico del catasto che rilascia la ricevuta di approvazione e registra la nuova planimetria modificata a seguito della variazione catastale. Dal 2012 le variazioni catastali vengono presentate online, ma fino al 2008 il docfa elaborato veniva stampato, firmato e timbrato dal tecnico e richiedente per poi essere consegnato a mano all’ufficio del catasto provinciale. Grazie all’invio telematico della variazione catastale i costi di una procedura DoCFa si sono ridotti in quanto i tempi di lavorazione si sono ristretti.
Quanto tempo serve per presentare la pratica di variazione catastale a Roma
Per presentare una variazione catastale a Roma, da quando si invia richiede l’accatastamento a quando viene approvato dal catasto passano all’incirca 4 giorni lavorativi. Il tecnico che viene incaricato per prima cosa deve fare il sopralluogo dell’immobile oggetto di variazione. Dopo aver fatto il rilievo e restituito graficamente la planimetria catastale, circa due giorni, elabora la pratica di accatastamento per variazione sul software DO.C.FA ed esporta il file denominato ncv lo firma digitalmente e lo invia all’Agenzia delle Entrate nel sito chiamato sister. L’Agenzia delle Entrate controlla che la pratica sia corretta, ovvero che non ci siano difformità o problematiche particolari. Poi registra la dichiarazione nella banca dati nazionale.
I casi più frequenti in cui bisogna procedere con la variazione al catasto sono:
- Per ottenere la conformità catastale prima di un rogito. Situazione spesso risolvibile con la causale “esatta rappresentazione grafica” che non sana pero’ la situazione urbanistica dell’appartamento.
- Modifica della distribuzione interna di un appartamento dovuta ad una tipica ristrutturazione con spostamento di tramezzi (cila). Ad esempio per la realizzazione di un nuovo bagno, l’eliminazione del corridoio, lo spostamento della cucina.
- Frazionamento o fusione di unità immobiliari.
- Cambio di destinazione d’uso. Ad esempio trasformazione di negozio in abitazione, box in cantina, soggiorno in cucina, etc.
- Ampliamento per piano casa.
- Creazione di nuove superfici come solai, soppalchi, terrazzi praticabili.
- Modifica della toponomastica come indirizzo, nome del proprietario o altri dati presenti nella visura.
In generale la variazione catastale è richiesta in caso di interventi edili sugli immobili che comportano la modifica del classamento e della rendita catastale e prima di un rogito, quando il venditore si accorge di alcune difformità tra lo stato catastale e lo stato di fatto.
La variazione catastale è uno dei principali elaborati utili a richiedere il certificato di agibilità.
I tempi per la variazione sono solitamente rapidi: gli uffici del Catasto protocollano la procedura dopo alcuni giorni lavorativi e rilasciano la ricevuta di effettuata registrazione della variazione richiesta.
Il costo da versare al catasto per la variazione è solitamente di poche decine di euro (a Roma € 50) il costo varia in base al numero di planimetrie che devono essere allegate alla procedura di accatastamento per esempio se si devono presentare la variazione catastale dell’appartamento e della cantina il costo sara’ di euro 100 in quanto devono essere presentate due planimetrie (l’esempio e stato di proposito inventato).
Nell’ambito della conoscenza dei servizi messi a disposizione dalla Agenzia delle Entrate, per quello che riguarda il catasto e gli immobili in generale, conoscere dettagli tecnici riguardanti le operazioni da eseguire e le eventuali procedure burocratiche da attivare, può essere un vantaggio, specie nel momento in cui dobbiamo conoscere bene eventuali sanzioni da evitare.
Nella maggiore infatti, un professionista serio sa indicarci come muoverci, e dovrebbe lui prima di altri guidarci tra le carte e le scadenze da rispettare.
Ma considerando che purtroppo l’Italia è un Paese assai complicato per quello che riguarda la burocrazia, e considerando anche che comunque possiamo incappare in qualche professionista alle prime armi o magari distratto, è sempre meglio conoscere per primi eventuali documenti nel dettaglio.
Questa volta ci occuperemo quindi della variazione catastale, cercando di capire più dettagli possibile sul documento.
La variazione catastale cos’è e quando farla
Diciamo subito che la variazione catastale è il documento da presentare all’Agenzia delle Entratenel momento in cui l’immobile di nostra proprietà subisce delle modifiche. I dati catastali modificati e rilevati da un tecnico abilitato, (ingegnere, geometra) vanno presentati tramite procedura telematica all’Agenzia.
La procedura di segnalazione delle avvenute modifiche va fatta entro alcuni giorni attraverso la compilazione dellavariazione catastale sul programma DOCFA, programma gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Dopo gli eventuali interventi edilizi effettuati, va presentata la variazione catastale entro 30 giorni dalla fine dei lavori, questo per evitare sanzioni che si aggraverebbero sul costo totale della variazione segnalata.
I casi tecnici in cui è necessario ricorrere alla variazione catastale sono:
- Ottenimento della conformità catastale
- Modifica dell’immobile
- Frazionamento dell’immobile
- Cambio della destinazione d’uso
- Creazione di nuove superfici
- cambiamento della toponomastica